Uno spettacolo abbagliante di aurore in tutto il mondo ha uno svantaggio: sta ritardando il prossimo viaggio dell’umanità su Marte. Una coppia di veicoli spaziali destinati al Pianeta Rosso, le missioni gemelle ESCAPADE della NASA, sono rimaste a terra a causa dell’intensificata attività solare. Questa sfortunata svolta degli eventi si aggiunge ai ritardi precedenti e aggiunge un ulteriore livello di complessità all’esplorazione spaziale.
Originariamente previsto per il lancio a bordo del razzo New Glenn di Blue Origin questo pomeriggio (12 novembre), la missione ESCAPADE è stata rinviata a tempo indeterminato. “A causa dell’elevata attività solare e dei suoi potenziali effetti sulla navicella spaziale ESCAPADE, la NASA sta rinviando il lancio fino a quando le condizioni meteorologiche spaziali non miglioreranno”, hanno dichiarato i funzionari di Blue Origin sulla piattaforma di social media X.
Questo ritardo aggrava ulteriormente una serie di battute d’arresto già affrontate da questo ambizioso progetto. Le speranze iniziali per un decollo nell’ottobre 2024 sono state ostacolate da problemi tecnici e conflitti di programmazione. Anche un precedente tentativo del 9 novembre è stato interrotto a causa delle condizioni meteorologiche sulla Terra. L’attuale tenuta è direttamente collegata al Sole, che recentemente ha eruttato con un’ondata di attività, rilasciando enormi pennacchi di particelle cariche note come espulsioni di massa coronale. Queste nubi energetiche possono disturbare le operazioni satellitari e le reti elettriche qui sulla Terra, innescando aurore spettacolari quando interagiscono con l’atmosfera del nostro pianeta.
Ironicamente, la missione ESCAPADE è stata progettata per studiare proprio questo fenomeno: come il vento solare, un flusso continuo di particelle cariche provenienti dal Sole e queste potenti espulsioni di massa coronale hanno spazzato via gran parte dell’antica atmosfera di Marte miliardi di anni fa. Si ritiene che questa perdita di atmosfera sia fondamentale nello spiegare perché Marte è passato da un mondo potenzialmente abitabile con acqua corrente al pianeta gelido e desertico che è oggi.
Oltre ai suoi obiettivi scientifici, la missione ESCAPADE porta con sé anche un altro carico utile: un esperimento di comunicazione telemetrica per Viasat, commissionato dal Communications Services Project della NASA.
Questo tentativo di lancio sottolinea ulteriormente la delicata danza tra l’ambizione umana e le forze spesso imprevedibili della natura. Lo stesso razzo New Glenn, alto 98 metri, è ancora relativamente nuovo per il volo spaziale. La sua missione inaugurale a gennaio si è conclusa con un deludente fallimento quando il suo primo stadio riutilizzabile non è riuscito ad atterrare sulla chiatta oceanica designata, mettendo fine di fatto a ogni possibilità di recupero.
Nonostante queste battute d’arresto, Blue Origin continua a sviluppare New Glenn come strumento vitale sia per l’esplorazione di Marte nel prossimo futuro che per la sua ambizione a lungo termine: stabilire una presenza lunare con il suo lander Blue Moon, ancora da volare.
